Tempo di lettura stimato: 2 minuto/i

Wow! Ecco cosa esclamava chi entrava al Museo del Fumetto di Milano  per vedere la mostra Ottanta Nostalgia e si trovava di fronte una pista Carrera Digital132.

Lo  dico con chiarezza: non è necessario per divertirsi con qualità e soddisfazione smanettare per il tuning di una slot, ne serve un pulsante sofisticato. L’iperspecializzazioine che ha portato all’estinzione o quasi  lo slot metallico,  si sta riproponendo pari pari anche in quello  plastico, e se  proprio non siamo vicini all’estinzione di massa, il bagliore all’orizzonte dell’asteroide ( chiamatelo stampa 3D o  digitale,  vedete voi) si sta facendo  via via evidentemente più luminoso.

Questo  catastrofico incipit in  verità  vuole essere una provocazione e uno spunto di  riflessione  verso  il ritorno ad  una semplicità, e se  vuoi un ritorno ad un passato rivisitato in chiave moderna, per chi come me crede che  lo slotrcar sia tutt’altro che  finito. Lo prova l’effetto WOW.

L’effetto WOW è quello che  bambini e  cinquantenni, passando  per  le  generazioni X e Y dei trenta-quarantenni hanno di fronte a  una autopista elettrica. Se  poi questa permette un grado di simulazione e giocabilità ricca, un’esperienza vivace e scalabile, per livelli di difficoltà crescenti, allora abbiamo una  piattaforma di  gioco  capace di attirare attenzione per  anni a  venire.

Dico Carrera  perchè è l’esempio che  ho avuto sotto gli occhi, che ho modo  di conoscere da  vicino.
Dunque eccoci sabato 30 settembre al WOW Spazio Fumetto  nell’ultimo Week end di apertura di Ottanta Nostalgia,  una mostra sugli anni  ’80, visti dal mondo del  fumetto e del  giocattolo. Sono li in quanto  chiamato  a portare il mio  contributo  ( in  vero  il contributo  è di  Domenico Rusconi, che  ha  generosamente  prestato una  piccola parte della sua  collezione di  slot  Policar di quel decennio), portando  una  pista Carrera a chiusura  dell’evento  per ricordare,  come recita un volantino distribuito per  l’occasione, come

“Le slot car sono le macchinine con cui si gareggiava negli anni Ottanta sulle grandi piste di plastica elettrificate. Erano tra i giocattoli più ambiti dell’epoca, il regalo che ogni bambino avrebbe voluto a Natale. In questi anni le piste sono cambiate con l’evoluzione della tecnologia, diventando oggi sofisticatissime e, se possibile, ancora più divertenti di trent’anni fa. Grazie a Carrera sarà possibile provare una pista di ultima generazione, gareggiare con gli altri visitatori e riscoprirsi ancora bambini.”

Ecco gli  ingedienti dell’effetto WOW. Giocattolo + sofisticatezza + divertimento. Per  l’effetto WOW è insignificante avere un milligrammo  in meno o  un motore selezionato fra cento, un telaio in  magnesio e settaggi micrometrici di  grani, e  pulsanti  con più manette di  un volante (si  dice ancora così?) da Formula 1. E per  i più giovani  non serve neppure la passione per il motorsport, mentre  più avanti, diventa fondamentale per assaporare le sfumature  più sottili del divertimento adulto.

L’effetto WOW, nasce dall’alchimia  di un gioco  apparentemente  immutato dalle sue origini, ma che riportato “qui e ora” attraverso  il riposizionamento  che  gli da il digitale, la trasforma  e la rende seducente tanto  quanto il più coinvolgente dei videogame.