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Il colore, l’araldica, la  nazionalità. qual’è l’origine del colore delle auto da corsa, a quale  codice  risponde? I  colori da corsa sono alle origini del motorsport.

La carrozzeria, seppure un minimo guscio, è quella parte di una macchina da corsa che ci rimane dentro, nella mente o nel cuore, comunque dentro di noi.

Forse è per questo motivo, ed inoltre per banali ragioni pratiche di riconoscimento immediato, che nelle righe dei paragrafi del primo regolamento sportivo scritto per una corsa automobilistica si definisce il concetto, giunto fino a noi, del colore della carrozzeria associato alla nazionalità del fabbricante.

D’altronde siamo nei primi del 900 in Francia a Parigi, non immagino una grande quantità di automobili in circolazione, molte carrozze si; un americano, l’erede Mr Gordon Bennett da NewYork US intende lanciare il suo progetto editoriale (il quotidiano NewYork Herald) patrocinando la prima corsa automobilistica in Europa a carattere internazionale: la Coupe Internationale del 1900 nota come Gordon Bennett Cup (568 KM da Parigi a Lione).

Dunque prima del grigio dell’asfalto dei circuiti, permanenti e stradali, sono i colori delle carrozzerie dei bolidi ad imprimersi nel profondo dei sentimenti e della passione per le corse; un colore ed il suo mito.

Sorprendente sapere che, forse a causa del ventennio italiano, dalla revisione del ’39 il regolamento che attribuiva il colore nero all’Italia cambia determinando di fatto la scelta verso il colore rosso sino a quel momento assegnato agli USA. Quindi Rosso Italia, Verde Inghilterra, Blu Francia, Bianco Germania, Giallo Belgio, Bianco e Blu USA.

Il non colore delle lamiere di alluminio sverniciate di notte dal team Mercedes Benz diventa di fatto il codice identificativo delle vincenti Silberpfeil (le W25 dette frecce d’argento), AutoUnion, comunque tedesca fondata da Herr Horst, non felicissimo del bianco nazionale, non colora le sue macchine da corsa lasciandole grigie alluminio.

Dunque furono questi i fondamenti dei riferimenti identificativi di base delle macchine da corsa prima dell’arrivo dei munifici sponsors del tabacco evidentemente legati alla grafica del pacchetto di sigarette, marche di benzine e pneumatici infatti si erano limitate a mostrare il proprio simbolo nel rispetto del colore da corsa di ogni singola macchina. Ma si sa … Business is business, ma questa è un’altra storia.

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