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Giornata bellissima il 20  giugno scorso, in quel di Germignaga (Luino), giornata di prove libere che precede la 24 ore del Verbano.
Un’occasione per intervistare Alberto Elli, l’organizzatore della manifestazione, giunta alla sua dodicesima edizione.
Inizio nel modo peggiore con cui si può cominciare un’intervista: sbagliando il cognome.
Fortunatamente Alberto è uomo di spirito e riesce grazie ad un aneddoto a risolvere la debacle, raccontandomi di Lolli ( la cui assonanza è evidente, no ? 🙂 uno slottista di Vicenza che quando tra gli anni 80 e 90 incominciarono a prendere piede le macchine con telaio in plastica, per primo lasciò “svitata” la carrozzeria dal telaio in modo che basculasse, rivoluzionando così il modo di correre con le slot. Rotto il ghiaccio e recuperata la gaffe, possiamo incominciare a fare il lavoro per cui siamo qui: conoscere meglio la 24 ore.

Alberto, come è nata l’idea della 24 e cosa ti ha convinto a organizzarla?

La mia passione per lo slot come per tanti di noi nasce da ragazzo, quando ci giocavo a casa. Poi capita che vinci una gara, partecipi ad una mostra, scopri che stanno organizzando una federazione ( siamo nel 1975) cominci, fai, disfi e brighi…poi gli impegni ti allontanano dalla slot, e infine poi a quarant’anni ti dici beh, ora che me la prendo con un po più di calma riprendo a giocare, e nel 2000 ho ripreso.

Una sera, usciti con gli amici del club dove avevo ripreso a correre, sento parlare della 24 ore di Bruxelles. Dicono: “ là ci sono due piste per terra da otto corsie, un incredibile rettilineo di sedici dove alla fine otto vanno a destra e otto a sinistra…”
A quel punto mi sono detto: devo andarci. Va da sè, l’interesse per le gare endurance si è acceso e l’anno successivo sono andato con il club a fare una 24 ore in Spagna.

L’occasione di organizzare la nostra 24 ore venne quando ci invitarono ad una mostra di modellismo statico a Luino, e ci proposero di montare una piccola pista in questa palestra, e vedendo lo spazio, mi sono detto che si doveva fare assolutamente qualcosa. Prendendo le varie esperienze vissute all’estero, raccogliendo idee e proposte abbiamo tutto declinato in salassa italiana, ed ecco nascere la nostra 24 ore. Sono dodici anni che la organizziamo però tieni presente che Bruxelles quest’anno festeggia il 25°…ma anche noi abbiamo raggiunto i nostri traguardi.

Com’è nata la stretta relazione con Slot.it?

Il primo anno correvamo con un regolamento GT. L’idea era un regolamento abbastanza libero, ma dove motori e gomme venivano dati da noi. Siamo stati la prima gara di risonanza internazionale ad adottare questa regola, pur avendo molte resistenze, regola che oggi è adottata da due categorie su tre.
Le macchine erano ovviamente delle GT, e duramente l’organizzazione dell’evento ci contattò Slot.it che ci anticipa la notizia della prossima uscita della loro Porsche 956, prima macchina del gruppo C ad essere realizzata e se eravamo interessati a usarla.
io sono sempre stato favorevole all’evento mono macchina: un evento, una vettura per tutti.
Io in quel periodo mi stavo allenando con la Audi R8 sempre di slot.it e la trovavo ottima, e dunque d’accordo, la proposi a tutte le squadre, che accettarono.
Dunque partimmo con questo primo esperimento che costò – non so se lo sanno in giro – 10 anni di vita a Maurizio Ferrari, perché i prototipi delle 956 erano in ritardo, ma alla fine tutte le squadre ebbero in tempo per le prove sia telaio che carrozzeria e il sabato mattina per la gara, il secondo telaio per l’assemblaggio.

Beh, l’entusiasmo e il coraggio per queste cose sono basilari! A proposito di coraggio, voi qui vi autofinanziate, immagino.

Si assolutamente. Abbiamo avuto anche piccoli contributi dalla regione Lombardia, la palestra grazie all’assessore modellista siamo riusciti ad averla diversi anni gratis, ora non è più così ma comunque abbiamo una agevolazione, cosa che non abbiamo avuto quando nel 2009 abbiamo organizzato una delle tappe del Campionato Europeo in Svizzera…

c’è un rapporto di coinvolgimento tra un evento come questo e il territorio? voglio dire, c’è partecipazione con la gente di qui?

No. La manifestazione è qui, ma potrebbe essere dovunque in zona. Noi abbiamo trovato questo posto a 30 chilometri da casa, perché c’è stato un contatto fra modellisti. Qui siamo seguiti dall’amministrazione comunale, i primi anni c’era la prologo che si occupava della ristorazione, e in seguito altri enti, ma non esiste una realtà slottistica locale.

Una iniziativa come questa, non riesca a catalizzare l’attenzione di giovani o di absolute beginners? qui fra di noi ( mi ci metto) vedo ragazzi non più giovanissimi…

si, secondo me il problema sta nel fatto che molto ragazzi hanno perso manualità, e la slot per un infinito numero di motivi ha problemi che necessitano un intervento: una saldatura, un cambio di materiale usurato, ecc.
Un gioco sulla Playstation non si rompe. Vedo sempre più cosa facili da fruire tecnologicamente che allontanano i giovani.

Secondo te c’è innovazione nel mondo slot?

Da un punto di vista dell’elettronica. Si sono fatti enormi passi avanti negli ultimi 10/15 anni, molto anche grazie proprio a Slot.it, ma anche grazie all’impegno di tanti singoli giocatori e tecnici. Ma la base “ludica” di questo gioco rimarne inalterata da più di cinquant’anni da quando Scalextric ha fatto conoscere le slotcar nel mondo. Certi capisaldi sono imprescindibili. L’innovazione delle piste digitali aggiunge una complicazione che deve essere gestita…

… e Proprio Slot.it sul digitale sembra puntare molto, anche se il mondo dei “pro” non sia propriamente convinto…

Mah, guarda, io ho parlato tempo fa con slot. it sull’opportunità di trasformare il Verbano in digitale e io, lasciamelo dire, conoscendo chi fa queste gare in Italia, l’ho sconsigliato.
Credo che il digitale si presta a così tante discussioni, momenti di decisione, penalizzazione eccetera, che sia ancora premuta la sua adozione in una 24 ore conoscendo la litigiosità italica,…
Con l’analogico il livello di discussioni, non presenta particolari problemi, ma nel digitale dove ad ogni curva può esserci un contatto con dietro una protesta, un infrazione, ( Ricordo che nel digitale più vetture possono essere sulla stessa traccia Ndr) .
Con 15 squadre in pista la gestione del tutto risulterebbe molto pesante, insomma ci vorrebbero più controllori che giocatori.
Secondo me il digitale più che sull’endurance può andare bene su una gara sprint, l’attenzione si concentra in venti minuti, e allora il tutto diventa gestibile.

Bene… un’ultima domanda. Al verbano: ogni anno c’è una novità ? e per la prossima edizione?

Ogni volta modifichiamo un po il tracciato, abbiamo fatto tanti anni con le gruppo C, abbiamo fatto un anno con l’HRS , la novità di quest’anno è che corriamo con le LMP, macchine diverse, macchine più performanti, un’esperienza interessante… per l’anno prossimo…vedremo.

P.S.
La 24 ore del verbano 2014 è storia, per  vedere i  volti  dei  vincitori e  le  immagini  dell’evento, qui la  collezione di  immagini  fatte da Maurizio Ferrari, dove  ho  preso il ritratto di  Alberto  che  fa da  copertina  a questo  post.

 

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