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il terzo ed ultimo capitolo delle nostre storie di slot racconta un’altra avventura. Dopo quella del giocatore e del collezionista è la volta di  Marco Ballardini,  costruttore e inventore.

Più volte ho cercato di inquadrare l’esperienza di Marco Ballardini nella categoria degli imprenditori, ma inutilmente. MB slot, il marchio che lo contraddistingue nel mercato slotcar come produttore di componentistica e piste in legno, è qualcosa di diverso da una impresa.

L’elemento sorpesa lo hai al primo impatto. Marco è un vero “uomo faber”, o per dirlo in una forma moderna e legata ai tempi, è un esempio di quello che viene definito come Maker, un costruttore-inventore che grazie alle tecnologie, al mercato globale e alla visionarietà da Archimede Pitagorico realizza da sè il suo sogno, lo produce in serie, lo comunica e lo vende nel mercato globale della rete. E il tutto senza spostarsi neanche di troppo (anzi proprio senza spostarsi) dalla sua Lodi nella piena esperienza post-industriale e neo artigianale del “glocalismo” ovvero del pensare globale e agire locale.

Su questa nuova forma di impresa e di figura professionale si sono profusi fiumi di parole, ma molto probabilmente Marco non si accorge di essere l’espressione di un nuovo modello produttivo ed economico, ne gli interessa esserne un rappresentante. Quello che  conta e  che ha sempre  contato  nel suo  progetto  è fare quello che  non  c’è, e che verrebbe fosse prodotto. La  conseguenza  è la  creazione  di  un’impresa che  cresce attorno ad una esigenza e al desiderio di realizzarla: cosa c’è di  più creativo?

 

 

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