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Le avevo notate, l’anno scorso quando mi aggiravo fra i tavoli da lavoro di  Slot-Up a  Roncole verdi per il  Meeting Thingies. Erano su  un tavolo a lato  pista, ci sono le foto  di questa macchina assieme alla altre tante e altrettanto belle slot  in gara quel  giorno. Devo dire che questa mi attirò particolarmente, perchè univa i due aspetti che fanno di una thingies, di  ogni  thingies,  un fatto a sè, un pezzo unico. Tolgo subito di scena un terzo aspetto, quello della tecnologia e della preparazione tecnica del mezzo, perchè parliamo  in questo  caso solo di quel sottile pezzo di lexan traslucido e flassibile che la ricopre e che la  caratterizza ai  nostri occhi e a quella dei piloti.

Il  primo è quello della verosimiglianza, quasi una ispirazione del design di una thingies verso l’originale. Una  thingies non è rispettosa della realtà, la muta a suo  uso e consumo, senza i vincoli e senza gli  infiniti dibattiti che le slot riproduzioni in scala del reale, suscitano tra i  giocatori. Le Thingies  sono  un semplice ricordo dell’auto a  cui si ispira. Il resto è aerodinamica. Il secondo aspetto è la  livrea, che  qui nei casi più semplici ha colori dettati dalla pratica e oggettiva necessita di vederla in pista. In quelli più sofisticati, la  livrea prende a prestito dalla realtà più di quanto  faccia il design,

Le thingies presentate in questo post in  Slotblog.net ( Se ci leggi 98Arturo, fatti riconoscere!) ci raccontano  della passione dell’autore per  due auto, la  Ford GT 40 e  la  Porsche  917. e per due colorazioni:  quella iconica azzurro -arancione del Team Gulf e l’altrettanto  mitico scorpione,  marchio di fabbrica delle elaborazioni Fiat realizzate da  Carlo Abarth. L’elaborazione è stata fatta su  due carrozzerie storiche, Cyclone  Avenge e  La Bostella, ancora oggi reperibili online da diversi  produttori e in Ebay.

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