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Un po’ Gran Theft Auto, con le soggettive dei grandi viali di San Andreas percorsi a velocità folle dagli psicopatici eroi del videogame incuranti di semafori e passanti, un po come le riprese in camera car dalle slot in pista con le loro immagini traballanti nelle curve secche e improvvise che solo un mezzo ancorato a un binario lanciato a tutta velocità può fare, accompagnato dal sibilo elettrico del motore. West Seattle Slot Car di Christopher Boffoli, è un camera car di un minuto e trenta secondi, da casa (immaginiamo) al garage dell’ufficio. Quello che lo fa diventare uno zot movie è il sound inimitabile del motore elettrico, quel sibilo speciale che come certi odori rimangono indelebilmente impressi nella memoria. E’ un rumore che associ all’istante alle slot. No, non è il rumore del trapano del dentista -un sibilo pure lui – ma c’è mixato nel ronzio, un rumore di plastiche e di parti in contatto, un tramestio di cose che strisiciano, che è il suono delle slot. Il sibilo cresce ad ogni partenza, ad ogni scatto e sorpasso della camera car, che velocizzata al punto giusto, simula perfettamente il moviemento a scatti, balzi e rallentamenti tipico della guida controllata dal pulsante. Seattle Slot Car è un gioco, un piccolo esercizio di stile che punta tutto su un’unica nota, l’effetto memoria che il suono ci induce a collegare con un riflesso pavloviano, alla corsa di una slot, e ci riesce benissimo: provate a guardarlo senza audio e vedrete un minuto e trenta di traffico cittadino assolutamente insignificante…
West Seattle Slot Car di Christopher Boffoli, Big Appetites Studio, USA 2011 1′ 37″
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