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La dimensione umana ci mette costantemente, per ogni istante vissuto, in discussione nel confronto con il tempo.

Secondi, minuti, ore, misurano inesorabilmente uno spazio nel quale l’uomo, preso tra ingegno e coraggio, è chiamato ad esprimere il massimo sforzo per avvicinarsi al proprio limite, per superarlo.
Dunque anche quest’anno, 2016, nel nord della Francia nella terra dove scorre La Sarthe, tra dolci colline e boschi verdi, i colori ed i suoni dei bolidi a 4 ruote hanno marcato un segno che resterà ancora una volta… indimenticabile.

Sullo schieramento di partenza (h 15 di sabato 18 Giugno) oltre 60 vetture sono pronte per lanciarsi nella lunga battaglia, come se non bastasse, le nubi spinte dal vento scaricano la pioggia sul circuito per la prima ora, la corsa parte con la safety car. Di fatto, una parata. In breve l’asfalto è quasi asciutto e TOYOTA, Porsche, Audi, di seguito tutti gli altri team, richiamano i piloti ai box per la sostituzione delle gomme. Al vertice della corsa e delle singole classifiche di categoria la prestazione si esprime abbassando continuamente il giro veloce ma quando le condizioni si stabilizzano la TOYOTA Ts050 di Kamui Kobayashi segna il limite a mostrando il potenziale vincente

La classifica assoluta è il risultato della la lotta tra le P1Hybrid, al comando per 51 giri la PORSCHE 919 N2, per altri 53 la PORSCHE 919 N1, 104 per la TOYOTA Ts050 N5 e 173 per la gemella N6, Audi 2 giri al comando con la R18 etron quattro N8.

Dure e tirate le sfide tra le GT, Ferrari, FORD, PORSCHE, Chevrolet, staccate al limite e ricerca della scia sui rettilinei giorno e notte, tutto questo reso ancora più difficile dalle tante P2 in lotta serrata.

24h corrono velocissime, l’alba ed il mattino mettono in luce la grande corsa di Kamui Kobayashi e la sua Ts050, costantemente all’attacco delle PORSCHE 919 e sicuramente vincitore senza l’inconveniente tecnico all’ultimo giro, ma questa è Le Mans 24H…la PORSCHE 919 N2 taglia il traguardo in testa avendo percorso 5 232,90 KM,dunque sul podio PORSCHE, TOYOTA e Audi che marca la massima velocità di Le Mans 24H 2016 sul rettilineo Hunaudières:343.4 KM/H

50 sfumature di Le Mans

Tito Tazio ci da il suo resoconto sulla edizione 2016 della 24 ore. Lui era là ad ascoltare e vedere uno spettacolo che ha pochi eguali oggi come in tutta la sua storia. La differenza la fa la gente, forse più che le macchine, Impossibile immaginare Le Mans senza la sua folla raccolta da tutta Europa.
Di “Mansexit” non si sentirà mai parlare.

Io pure ero là, in digitale, seguendo in quel week end di pioggia e sole tutta la gara sul mio tablet, forma moderna della radiolina da cui mio padre seguiva la sua Le Mans.
Certo, non c’erano le camere multiple dall’interno delle auto, i droni e le camere robotizzate sopra i box, la grafica della posizione relativa di ogni vettura nel giro, e tante altre cose che la tecnologia mi da.
Ma non credo che mio padre, con la sua radiolina Geloso fosse stato meno fortunato di me, nel vivere la sua esperienza di radiocronaca gracchiante in AM. Le Mans non cambia, e noi neppure, a pensarci bene.

Cinquanta sfumature di quella passione, cinquanta auto, cinquanta slot, cinquanta post su Le Mans : non sono tutte quelle che abbiamo pubblicato in un anno e mezzo di lavoro, ma sono sempre un bel numero, e fanno capire quanto la gara del circuito della Sarthe influenza il nostro immaginario di appassionati di motorsport. Una macchina a Le Mans, è una macchina nella leggenda.

 

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