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Sabato e domenica appena scorsi si é disputato il raduno nazionale, l’unico in un anno, dei Thingies Vintage.
Si era a Roncole Verdi, in quello strano laboratorio che prende il nome di SlotUp. Fuori uno degli innumerevoli capannoni che costellano l’Emilia profonda e che su su vanno fino in veneto lungo la pianura, ma che dentro é un luogo di passioni brucianti, di tradizione slottistica e di tanto tantissimo lavoro e invenzione.

gabbia di matti

Sono arrivato a SlotUp di domenica, per vedere questi strani “cosi” in azione e per rivedere dopo averli conosciuti a Slotlandia Paco Ballotta, che di SlotUp Ë il promotore e nume tutelare e Mimmo Martinez, Avvocato, slottista, bella testa con la quale fare ragionamenti e riflessioni varie, fra una manche e un’altra.

Mi sono aggirato per un po a cogliere lo spirito della giornata fra gli slottisti attorno alla mitica Thoumieu in legno, la pista a otto corsie all’onore delle cronache in Wikipedia, che vedevo per la seconda volta e che già apparteneva al mio immaginario walhalla slottistico.


Tutta molto vintage, la giornata. Vintage le auto in pista, tutte rigorosamente antecendenti il 1972, vintage tutti i partecipanti, alcuni dei quali hanno corso con la stessa macchina con cui correvano quarant’anni fa. Ma nonostante l’anagrafe, di polveroso o di nostaglico non c’era proprio nulla.

 

Per comprenderne meglio il senso del vintage, atteniamoci alla sua definizione:

… Gli oggetti definiti vintage sono considerati oggetti di culto per differenti ragioni tra le quali le qualità superiori con cui sono stati prodotti, se confrontati ad altre produzioni precedenti o successive dello stesso manufatto, o per ragioni legate a motivi di cultura o costume.( da wikipedia)

Dunque Thingies è prima di tutto un modo d’essere, qualcosa che non riguarda il tempo o la data di produzione, ma un modo di intendere e interpretare uno spirito, un principio stilistico che si rifà ad un momento del passato ma che é ben forte nel presente e proiettato (a mio parere) nel futuro.

Nei thingies c’è un mix, tra il trasgressivo e l’anticonformista che non può non attrarre un babyboomers come il sottoscritto. Sono oggetti irrimediabilmente pop-funky-soul, strani, improvvisati, quasi accrocchiati eppure funzionali, rudimentali eppure sofisticati.

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Dice bene Mimmo quando afferma che per lui Thingies non ha nulla a che fare con la tendenza attuale al realismo, e che la forma è indifferente: sono macchine dalle carozzerie improbabili e fantastiche, quando non sono proprio delle sogliole di plastica, dove le ruote anteriori sono atrofizzate come le braccine dei teropodi tirannosauri, organi praticamente inutili e che se non ci fossero sarebbe pure uguale.

Thingies è nella meccanica, una meccanica che non è (solo) prestazione, ma divertimento, smart, un design azzeccato (Cucaracha Cox il progenitore) che ci permette di concentrarci sulla guida senza compromessi estetici.

LACUCARACHA_Box-1024x623In questo loro essere una forma residuale dell’evoluzione slottistica (grazie a Dio c’é stata), in questo essere celacanti, portano con se qualcosa di estremamente nuovo, non fosse per la loro pressochè totale mancanza di design: sono terribilmente vicini ai giocattoli robotici, rover, droni, terapodi prossimi venturi, ma che ancora non sapendo di che vesti ricoprirsi, sono tutto un tripudio di schede a vista, fili saldati, led, apparati e ingranaggi scoperti e scheletri tubolari.

Lo ammetto, aspetto con ansia la mia nuova Aston Martin della Black Arrow, che é tutto tranne che Thingies, cosÏ perfetta nei dettagli della sua carrozzeria , cosÏ tecnologia nel suo chassis Inflex Tecnology.Non si può evitare un progresso, una innovazione e un mercato oggi tutto rivolto all’exploit, sempre più rivolto alla potenza e al suo controllo. Ma é lo stesso progresso che ci riportertà ai Thingies? Vedremo.

Giro ancora per SlotUp, ammiro la nuova pista Ninco a 8 corsie in preparzione ma quasi terminata, costruita a fianco della prima, un confronto fra classicità e modernità, qua e la gruppetti di slottisti venuti un po da tutta Italia sono al lavoro sulle macchine per il rush finale.Io sono stanco della giornata, e me ne vado, prima della classifica finale. Non era necessario fermarsi sino all’ultimo, quello che potevo dare l’ho trasmesso qui, e  forse  quello  che  più è interessante è stato  proprio vedere come  lo spirito  slot  sia  qualcosa  di indipendente dalle tecnologie e dalle  mode.  Come  tutte le cose  vere.

Ringrazio  Paco per la  gentilezza e  l’ospitalità,  gli  slottisti  tutti  presenti che  mi  hanno  sopportato  mentre mi aggiravo  fra  di  loro per fotografare  intralciandogli  il lavoro. Per  vedere tutte le foto scattate andate qui, per  vedere  quelle di altri  partecipanti, ecco il  link
Faccio infine ammenda per le  inevitabili  imprecisioni e  ingenuità, e invito  tutti a  correggermi.

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