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Mega  Monza… Che  cos’è? Abbiamo  chiesto a Maurizio Ferrari che dell’evento è l’ideatore di spiegarci perché non è una  gara come tutte le altre.

Era la  primavera di  tre anni  fa , e  per la prima volta  incontravamo Maurizio Ferrari a Monza all’Autodromo, appuntamento alla statua di  Fangio  dietro i Paddock. Eravamo  li  con uno scopo:  vedere se era possibile  essere ospitati  nel  padiglione  che viene utilizzato per le esposizioni e che doveva essere il museo del circuito, per realizzare la  replica  fedele del circuito, anello  ad alta velocità compreso.

La nostra proposta  non ebbe seguito, e  non si fece nulla. Ma  forse  non è così.
Mi piaca  pensare (questo  non gliel’ho chiesto) che  oggi  Mega Monza sia anche in parte  frutto di quell’opportunità mancata ma che  col tempo ha avuto  modo  di crescere comunque, diversamente dal pronostico.

Pensieri personali a parte, Mega Monza di  certo  è il  risultato  di tante cose: coronare il sogno  dello slottista, la  sfida  dell’ingegnere e  la volontà dell’imprenditore,  e tutte appartengono a Maurizio  intrinsecamente,  che  è quello che  è  proprio  in  virtù di questa sintesi tra  gioco, professione e una  bella dose  di  immaginazione ( e  coraggio).

Per dare risposta alla domanda iniziale, lo  intervistiamo. Ed ecco cosa ci dice Maurizio.    

Cosa contraddistingue Mega Monza dalle altre riproduzioni della pista? E perché l’hai chiamata così?

Devi sapere che ero a Monza, alla Parabolica, il giorno che morì Jochen Rindt. Non vidi l’incidente, arrivai poco dopo. Avevo 7 anni e andare a Monza con mio papà era un po’ come andare sulla Luna – il massimo. Chiamalo imprinting, o tu chiamale, se vuoi, emozioni… Poi vidi le curve sopraelevate e fu amore a prima vista. Amore per la sfida tecnica che rappresentano, per la sfida alla velocità, per qualcosa di unico. Dopo quasi cinquant’anni, nel momento in cui le stelle in cielo si sono allineate, è nato il progetto di riprodurre Monza in scala, con le curve sopraelevate. Si chiama Mega Monza perché, come pista, è … Mega!

Cosa ha comportato la realizzazione della sopraelevata da un punto di vista tecnico? perché è così complessa e perché non è stata realizzata prima?

Un serie di problemi pratici di difficile soluzione. Dopo aver trovato la sezione storica della curva sopraelevata, abbiamo disegnato al CAD il progetto delle superfici. Qui il problema principale è stato quello di non creare, nelle transizioni tra il rettilineo e la parte centrale della curva, dei veri e propri trampolini, nei punti di cambio di pendenza.
Fatto questo, sono state analizzate diverse possibili metodiche di costruzione. Tutto però non sarebbe stato possibile se non fosse arrivato in Italia un amico dal Sudafrica, Alwyn Burger, che io chiamo ‘Master Track Builder’, senza cui le curve non sarebbero state mai realizzate. Quando dico che lo considero un Maestro, non scherzo… Il lavoro è stato enorme, e ha richiesto altrettanto sforzo, anche fisico, da parte di Alwyn, senza contare il grande numero di problemi tecnici che la realizzazione pratica ha comportato e che ha dovuto risolvere. Vi do alcuni numeri delle curve, che sono tuttora in costruzione.
– Struttura in materiale composito nido d’ape/Fibra di vetro
– Resina necessaria per la realizzazione: 50Kg
– Diametro delle curve: 7m
– Lunghezza di percorrenza: piu di 12m per curva considerando le zone di transizione
– Altezza massima della curva dal piano stradale: 30 cm circa
– Lunghezza complessiva della pista: 100m
Ecco, la risposta a ‘perché non è stato fatto prima?’ sta in questi numeri.

Mega Monza cosa rappresenta per Slot.it? è un appuntamento che sembra diverso da tutti gli altri

Hai detto bene: Mega Monza non è un evento come tutti gli altri. Inutile girarci intorno: l’universo delle ‘slot cars’ è totalmente autoreferenziale. Mentre il mondo ormai ha dimenticato l’esistenza di questo hobby, molti appassionati storici, come i dinosauri prima dell’estinzione di massa, continuano come se nulla fosse. Mega Monza è invece il primo ma fondamentale tassello di una operazione che stiamo costruendo e che vuole riproporre al pubblico di potenziali appassionati, che è enorme, la dimensione ludica delle autopiste. Ben vengano, se qualcuno li organizza, eventi che con sforzo logistico ed economico difficilmente giustificabile ripropongono il modello noto e caro agli ‘slottisti’: noi, dopo avere constatato che purtroppo questi eventi, peraltro molto costosi, non generano alcuna risonanza al di fuori del mondo che già li conosce, abbiamo deciso di tentare una strada nuova.
Come detto, Mega Monza è il primo passo, ma di più per il momento non posso dire.

Da un punto di vista dei regolamenti e della preparazione della slotcar, Mega Monza presenta delle novità rispetto ad altre iniziative simili?

Ci tengo a fare notare che una manifestazione come Mega Monza è possibile solo grazie al nostro sistema oXigen. La pista permette ad un massimo di 20 squadre di correre contemporaneamente. Dato che tutta la comunicazione avviene via radio, l’impianto elettrico è realmente minimale. Allestiremo la pista a partire da giovedì per essere pronti venerdì pomeriggio. Con una gara tradizionale tutto questo non sarebbe nemmeno lontanamente immaginabile!
Per quanto riguarda i regolamenti, abbiamo cercato di fare coesistere due mondi nel migliore dei modi: correranno infatti tre distinte categorie, LMP P1, LMP P2, e GT, nello spirito di Le Mans. Le LMP P1 dovranno essere macchine Slot.it categoria LMP (Le Mans Prototypes: Audi R18, Lola B60, Lola Aston Martin) secondo il solito nostro regolamento, mentre P2 e GT seguiranno la filosofia ‘DiSCA’ (Digital Slot Car Association), che permette agli appassionati di costruirsi da sé, volendo, le macchine con cui correre. DiSca organizza già con grande successo una replica della 24h di Le Mans a Henley in Harden, una gara anch’essa unica nel suo genere.
Riguardo alla preparazione, ci sono molte incognite dato che la pista di Monza, certamente velocissima, è una novità anche per noi. Quello che è certo è che il rapporto di trasmissione dovrà essere il più lungo possibile. Per tutti coloro che correranno con una LMP Slot.it consiglio di usare un pignone da 7mm, 13 o 14 denti, e una corona in plastica di 15mm da 24, 25 o 26 denti.

Qual’è la formula che hai adottato?

Stiamo parlando… di Monza, no? E di piste, quindi… da piccoli si giocava a fare la ’10 giri’, o la ‘100 giri’. A Monza si correva la 1000km, quindi al sabato si correrà una 1000 giri con macchine di categoria ‘Gruppo C’, le mitiche Porsche 956, Lancia LC2, Mercedes Sauber C9, Jaguar XJR9/12 che negli anni 80 diedero vita ad uno dei campionati più belli della storia dello sport automobilistico.
Analogamente, alla domenica si darà il via alla ‘6 ore di Monza’, come nella realtà, con i modelli contemporanei – prototipi e GT.

A questo incontro pensi poi di dare un seguito, realizzandone altri? Sarebbe bello creare una roadmap… ci hai pensato?

Certo, come dicevo prima, questo è l’inizio. Già, sulla falsariga di Monza, e sempre con il nostro sistema oXigen, si corre una 24h di Le Mans.
Mi piacerebbe entro la fine dell’anno montare la pista fornendo le macchine al pubblico, in modo che chi viene possa provare l’emozione di girare a Monza e perché no, portare la propria macchina, magari una vecchia Policar d’epoca… così da tornare a casa con la voglia di ricominciare!

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Mega Monza 2017 – Monza Legend comes alive
27 maggio – 28 maggio 2017
Palasport Di Vicenza
Via Goldoni, 36100 Vicenza