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Credo di aver capito solo ora cosa sia lo scratch & building. Pensavo, erroneamente, prima di aver visto il lavoro di SteVi, che fosse una specie particolare di modellismo.

Prendi i pezzi, guarda le istruzioni, monta e incolla, poi elabora, dettaglia e infine vernicia. Certo prima c’è lo studio delle fonti, per documentarsi.
Poi per puro caso, conosco Stefano Vivaldi, in arte SteVi, in una lunga chat dove parliamo del più e del meno, di slotcar e di auto, e infine la fatidica domanda: ” ma tu fai slotcar? In resina? ”
“No” mi risponde “le faccio in cartoncino”.
“recentemente” mi dice serafico “ho abbandonato il cartoncino Bristol per passare a quello recuperato dalle scatole di pasta Barilla, un po’ più consistente e più lavorabile del Bristol. ”

Pasta Barilla. Ero cieco. Mi sono reso conto in un lampo di quanto il mio pensiero fosse… Calvinista (massimo rispetto agli amici Protestanti) tutto concentrato sul massimo del valore per il massimo dei risultati al fine di conseguire la salvezza… Pardon la certezza della qualità. Stampa 3dp, programmi di modellazione e vettoriali da quattro zeri, polimeri e post processi, carbonio e Laser, tutto lo straordinario armamentario della mia amata tecnologia, si confronta con il cartone delle scatole della pasta… e trova pane per i suoi denti.

Ecco mi trovavo di fronte al valore dell’altra faccia della medaglia, quella che noi Geek spesso tendiamo a dimenticare e che da millenni si affianca alla Téchne: la Poiesis ( benedetti Greci, avevano già definito tutto!)

Ma cos’è ?

Poiesis deriva dal verbo greco Poieo che significa fare, invento, compongo ed è traducibile come poesia. Per gli antichi greci “FARE” è sinonimo di “POESIA”.
Secondo Aristotele Poiesis (contrapposto a Praxis) è l’agire tecnico, produttivo, quello proprio dell’artigiano, che è guidato dall’idea, Eidos, e agisce attraverso la Techne, la tecnica. Quindi Poiesis propone la scoperta di un ulteriore significato della parola ‘fare’: “Fare, progettare poeticamente”.

Questo sfoggio di cultura classica, ma che in effetti fa parte del bagaglio del tecnofilo, ci serve a capire cos’è veramente scratch & building: basta aggiungere a modellismo, poesia. Ecco che il cartoncino prende forma, e la sua apparente povertà rappresenta in realtà un esempio lampante e alto di Poiesis, ricordandoci quanto poco basti alla qualità per emergere.

Qui troverete una lunga intervista, o meglio una narrazione fatta via mail a commento di una serie di fotografie che ho chiesto per illustrare il suo lavoro.

Buona lettura.

Cosa fai ? quali sono gli ambiti in cui applichi le tue abilità?

Il primo è l’autocostruzione di carrozzerie. e se necessario anche telai, vedi per esempio la 128 Gr.2 finiti come richiesto dal cliente; da grezza, a primer, a verniciatura finale, da verniciatura finale con decals a modello RTR completo come in genere faccio per me stesso.

Poi c’è l’elaborazione di modelli già esistenti, ad esempio da stradale a SGT3 come ho fatto per la Huracan Carrera di Bortolotti (il modello Carrera SGT3 non era ancora uscito), oppure il montaggio carrozzerie su telaio da kit statico o da white kit slot : a suo tempo – purtroppo non ho le foto – montai la carrozzeria FORD Fiesta WRC Airfix su telaio Slot.it HRS/2. Elaboro anche vecchie carrozzerie da montare su telai universali, vedi la 205 PP e la S4 SuperDelta, entrambe ex-Policar.

C’è infine la creazione di livree. Ad esempio la PORSCHE 997 SGT3 VSR o la loro riproduzione come è stato per la Delta S4 Martini (partito da Delta S4 Tabaton Scalextric – da nera a bianca, bella faticata.
Creo anche livree di fantasia (quelle del mio Brand VSR) su ordinazione, basandomi sui colori e gli sponsors preferiti dei clienti, come per la Impreza di Dando.

Dunque hai creato un tuo marchio specifico per queste riproduzioni?

Per questo tipo di lavoro ho creato VSRacing, che si divide a sua volta in CartON (dai molteplici significati, eheheheh) per le carrozzerie autocostruite e CARproBOD per le carrozzerie elaborate, recentemente abbreviato in CpB.

Dove lavori? Sei a casa o hai uno spazio apposito?

Distinguere dove finisce la casa e inizia il laborotorio non è facile! Quello che vedi in primo piano è l’ultima livrea su ordinazione, la Subaru Impreza WRC (Gr.N slot) per la ragazza di Alessandro Crocchi, montata da Kit MSC completa di interni, dipinta, sponsorizzata e rifinita secondo le indicazioni ricevute.

Sulla stampante, invece, la TOYOTA Yaris WRC, con carrozzeria grezza in cartoncino parzialmente montata, che spero di terminare in tempo per partecipare al neonato Campionato WRC di Club al RSC R.Santoro di Livorno, 1.a gara di 4 gare totali il primo di Luglio.

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Devo dire che sono stupito dalla qualità del tuo lavoro, ero abituato a pensare alla auto realizzate in Cardboard come qualcosa di molto più elementare e fragile. Come realizzi le tue auto?

Utilizzo tutti strumenti che chiunque può reperire facilmente, la vera differenza la fa l’esperienza e il lavoro. Partiamo dal PC (ho un ACER) con il comunissimo programma MS Paint disegno i blueprint al tratto in 4 viste delle auto da riprodurre e disegno le decals riportando in scala i loghi originali .

Con una stampante ink-jet stampo il disegno al tratto della carrozzeria su carta normale formato A4, mentre per le decals ad acqua le stampo in formato A5 su fogli a sfondo bianco o trasparente a seconda del tipo di decals.

Per il taglio utilizzo ovviamente righelli, squadre in metallo e forbici di varie misurazioni. Cutter o bisturi “usa e getta” li utilizzo invece per ritaglio parti all’interno del contorno carrozzeria (finestrini, prese d’aria, ecc.) da eseguire precedentemente al taglio parte carrozzeria con le forbici: eseguendo la procedura al contrario si corre il rischio di strappare il pezzo.

Come colla uso un tipo coccoina in stick per l’incollaggio di parti carrozzeria su cartoncino spesso 0,5 mm., una colla cianoacrilica per l’unione di pezzi carrozzeria e una colla vinilica per il rinforzo e l’unione di parti dell’interno carrozzeria. Per la finitura, carte abrasive a grana fine per l’arrotondamento dei bordi e la lisciatura della carrozzeria su cui stendo un primer acrilico spray colore bianco opaco con almeno 5 strati.

Se si riscontrano difetti, nuova lisciatura con carta abrasiva grana fine, segue poi la verniciatura vera e propria con un colore acrilico spray opaco, sempre su 5 strati. Infine stendo una vernice acrilica trasparente lucida in barattolo per il fissaggio delle decals.
Per ultimo sigillo tutto con vernice acrilica spray trasparente opaco sempre in 5 strati. Il risultato è una verniciatura semi-matt, che nelle piccole scale preferisco a quelle tropo lucide.

Adesso però ci devi far vedere il tuo lavoro sulle autocostruzioni. Ci hai mandato molte foto che illustrano questo lavoro, ce le puoi commentare?

Intanto  per avere una idea di tutto il processo,  queste sono le foto  ordinate progressivamente per fase di lavorazione della Ferrari 512.
E’ proprio da questo modello che ho iniziato ad usare cartoncino di maggiore consistenza rispetto al Bristol, facilitando l’operazione di arrotondamento di alcune parti della carrozzeria.

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Fantastico,  un  risultato  che  non mi sarei mai aspettato.  Hai  da farci vedere altro?

Certo. Nelle foto di questo raggruppamento si distinguono i modelli che sono stati pubblicati anche su Tuttoslot, in quanto per la maggior parte di loro ho autocostruito anche il telaio e il motore in scala, così come per tutti i TOP FUEL, e in partcolare il TOP FUEL di Tony Schumacher, che ha telaio e alettoni in metallo: telaio in tubi di rame saldati a stagno con anima in filo di acciaio da 1 mm. e alettoni in foglio di ottone.

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Altri modelli particolari sono la pontederese MAZZANTI Evantra per la quale ho “inventato”, d’accordo con il titolare Luca, la versione “R” SGT3 (piaciuta molto: mi ha confessato che per la “1000 Cavalli” e la “771” si è ispirato ad alcune soluzioni aerodinamiche della mia Evantra “R”).

Segue la ABARTH 500/1000 nella quale ho infilato a forza un motore cassa lunga AW (infatti non ha telaio: il telaio è… il banchino motore!), la OSELLA PA9/90 e la RADICAL SR4 consegnate ai vincitori dei rispettivi Campionati Italiani Slalom 2015 (Fabio Emanuele) e 2016 (Salvatore Venanzio).

Per ultima, la VSR LMP1, disegnata “di fantasia” in base alle specifiche FIA-LMP1 del 2014.
Con la Peugeot 208 T16 ho invece dato spettacolo alla dimostrazione (per il pubblico) sulla pista “Ice Cup” della Coppa Italia Slot 2015, in derapata controllata su tutte le curve del tracciato, con alcuni spettatori a riprenderla con il telefonino.

Ultima particolarità: la carrozzeria della LOLA T298 montata, come si può intuire dai cerchi, rimasti originali, su un telaio completo RTR della ALFA ROMEO 33/3 Slot.it, usando i suoi fissaggi con viti mediante autocostruzione di colonnine filettate correttamente posizionate nella carrozzeria.

La LOLA T298 detiene il secondo tempo assoluto sul giro della mia pista Scalextric (un misto tra Sport e Start per uno sviluppo totale di circa 20 mt.) sulle circa 50 slot che possiedo.

Per curiosità, la consegna del modello scala 1:32 al vincitore del Campionato Slalom iniziò negli anni ’90 con il Campionato Open Slalom, con tanto di cerimonia ufficiale, sponsorizzata da Cappellini Ricambi, in un salone riservato al Motor Show di Bologna: ricordo che premiai, in ordine sparso, Erberto Rossi, Guido Desideri e Franco Perini, oltre, in quegli anni, ad aver costruito il modellino della propria auto, su commissione, ai vari piloti slalom come Giancarlo Cappellini (titolare della Cappellini Ricambi), Lavorini, “Piombanti”, Sanesi ed altri che ora non ricordo.

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Mi dici però che non sempre parti da zero, e che lavori anche elaborando e modificando modelli esistenti. Raccontaci la storia di queste tue realizzazioni

la prima di cui parlare è la LAMBORGHINI Huracan SGT3 Imperiale Racing CIGT di Mirko Bortolotti, ora al Grasser Racing Team. Con il permesso di Mirko, ho elaborato la Huracan Carrera stradale (all’epoca non ancora uscita la SGT3, sempre Carrera) con tanto di livrea originale compresa la tuta e il casco di Bortolotti, montando la carrozzeria su un telaio RTR NSR con lo stesso sistema di fissaggio a vite tramite le consuete colonnine filettate…

La FERRARI 315 LM-GT e la PAGANI-NISSAN PN14 sono state costruite usando 3 diversi tipi di carrozzerie slot: Zonda R, R390 e LOLA B07.Della Zonda R, acquistata in white kit MB Slot, non mi piaceva il frontale, secondo me troppo corto rispetto al resto della carrozzeria. Praticamente con i pezzi avanzati dalla elaborazione PAGANI-NISSAN ho costruito la carrozzeria della FERRARI 315.

La 205 PP e la S4 SuperDelta originariamente erano Policar, mentre la MINI RT PP in origine era un modello stradale Scalextric, la JAGUAR XK SGT3 deriva dal modello statico GT 1:32 Airfix, lo Huracans’ VSR Team è composto da due Huracan Carrera di cui quella di Mirko Bortolotti ex-stradale e l’altra adattata su telaio HRS/2 AW, alle estremità della foto le 2 di The Area71 Slotcars, a sinistra in livrea VSR, a destra in livrea Ombra Racing 2016.

La NISSAN R396 LM-GT è un white kit Slot.it della R390. Ho operato un face-lifting “taglia e cuci” sulla carrozzeria, rendendola aerodinamicamente simile ad un prototipo LMP, di maggiore efficienza aerodinamica rispetto alle LM-GT.
La PEUGEOT 406 BTCC è strettamente derivata, come visibile dalla foto, dalla slot RTR marca Spirit: il white-kit che ho utilizzato per l’elaborazione è la stessa RTR Spirit confezionata in kit.

In fine la PEUGEOT 207 FC di Christian Bussandri mi è stata ordinata su commissione in versione RTR (molte volte le commissiono sono per auto solo “predisposte”, realizzate per mostre statiche), direttamente dal pilota, 4 volte Campione Italiano Formula Challenge.

Purtroppo molto prima che rimettessero in commercio il white-kit Avant Slot: ho reperito a fatica da un collega slottista del Club Costa Etrusca la carrozzeria della 207 di Chris Meeke, che ho dovuto “sbiancare” con sommo dispiacere e immensa fatica (6 ore di duro lavoro!) dalla stupenda livrea “Union Jack” originale, abbinandola poi ad un classico telaio HRS/2 RTR con copricerchi MAZDA, gli unici a 6 razze come i cerchi dell’auto di Christian.

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Non contento di realizzare carrozzerie, completi il tuo lavoro realizzando anche livree personalizzate…

Si, ti faccio alcuni esempi. Iniziamo con le due Martini Racing ordinate dallo stesso cliente, la LANCIA Delta S4 (elaborata da quella di Scalextric di Tabaton, l’unica reperibile) per la quale ho voluto omaggiare il mio idolo Henri Toivonen.

Di lui avevo un poster di Autosprint con la S4 appeso in cameretta, l’ho conservato anche dopo la tragica scomparsa dell’equipaggio.Segue la Integrale di Aghini, mio idolo quasi compaesano (di Collesalvetti, a 20 Km. da Pontedera) che ho iniziato a seguire fin dagli slalom corsi con la R5 GT Turbo.

La carrozzeria e il telaio, in resina, sono di Ale N Slotcars, i cerchi sono Teamslot e le gomme sono quelle che erano montate sulla S4 di Tabaton (la S4 di Toivonen aveva le Pirelli).

Con la Aston Martin Vantage NSR in livrea VSRacing ci ho gareggiato come RGT nei rallies al RSC R.Santoro di Livorno, ottenendo 2 secondi posti e un primo posto assoluto, battendo anche il prode Dando (al secolo Alessandro Crocchi, il Presidente dello RSC R. Santoro di Livorno, nonché pluricampione di Coppa Italia Rally).

Le due PORSCHE 997 NSR white-kit sono: la versione Rally per quanto riguarda la carrozzeria commissionatami dallo stesso Dando e la versione GT3 livrea VSRacing per quanto riguarda la mia personale.

Per concludere, la PAGANI Zonda R Boygues era una ex RTR Scaleauto solo carrozzeria e telaio, regalatami dall’amico Albe Grandi che ben conosce la mia passione per le slot, subito completata RTR e trasformata in livrea Gulf Racing, mentre invece la RENAULT Megane Cup II era un kit carrozzeria+telaio Ninco, con cerchi Ford Focus, sempre Ninco, e motore cassa lunga IL NSR Spain, preparata per correre come RGT al RSC R. Santoro.

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Essere così originali è un problema o un vantaggio?

Diciamo piuttosto che ci metto parecchia fantasia, per le slot specie quando si tratta di individuare le metodologie di lavorazione e verniciatura; l’essere originali per me è “essere me stesso”, nella vita di tutti i giorni mi distinguo per avere abitudini e pensieri lontani dagli stereotipi di massa .

Il vantaggio nelle slot è che nessuno, almeno fino ad ora, ha riprodotto in 1:32 le auto che ho riprodotto io: per uso personale quelle mai “uscite” vado a cercarle apposta, sempre però di Marche e modelli che piacciono a me. Un altro vantaggio è che, essendo lavorate completamente a mano, ogni riproduzione è “one-off”, perchè con questa metodologia e con la precisione massima ottenibile al mezzo millimetro, è impossibile costruire 2 slot uguali, anche fossero stessa Marca e modello.

E gli svantaggi?

Finchè non sarà liberalizzato il materiale da usare per le carrozzerie imponendo a Regolamento l’unico vincolo della “consistenza”, la mia produzione è limitata ad un gruppo ristretto di clienti, collezionisti di slot… “statiche”; infatti, prima di costruirle, chiedo sempre se le vogliono RTR (magari hanno una pista in casa o magari nei Club, in deroga, le fanno correre, come accade a me al RSC R.Santoro di Livorno), oppure le vogliono solo predisposte, quindi senza motore, pick-up, parti elettriche e trasmissione. Un paio di amici del Club mi commissionarono una 131 Abarth Alitalia e una A112 Abarth, tutte e 2 RTR ma senza abitacolo, con il risultato, visto che al Club i Regolamenti non permettono questo tipo di allestimento, di tenerle chiuse nei loro cofanetti…

A leggere nel Forum di Tuttoslot sembra non sia il solo a costruire carrozzerie in cartoncino, con l’unica differenza che gli altri (pochi) costruttori in cardboard, una volta viste le foto delle mie realizzazioni, la definizione meno entusiastica che hanno scritto sul Forum è stata:”CAPOLAVORO!”…