Tempo di lettura stimato: 1 minuto/i

Mai titolo è stato più azzeccato di questo. Nei covi della passione c’è tutto il mood dello slotcar recing club.

i Covi, si sa nascondono e proteggono.
Vi si svolge una vita furtiva, parallela a quella che si svolge pochi metri più in la, alla luce del sole. Un covo non  è un luogo segreto, nascosto necessariamente per la sopravvivenza dei suoi abitanti. La forza della sua invisibilità è al contrario, la sua discrezione, il suo esistere senza farsi notare.

Entrando in un covo, tutti ti guardano. A loro basta un’occhiata pere capire che non sei un iniziato, ma non dovrai abbassare lo sguardo: l’analisi dell’adepto è tanto discreta quanto acuta, e non te ne accorgerai neppure.

La durata dell’iniziazione ai misteri slottistici dipende dal novizio, dalla sua volontà. simpatia o abilità, la strada verso la Conoscenza e dunque alla Beatitudine segue vie misteriose: a tutti viene data la possibilita, ma non tutti ci riescono.

uscendo da questa narrazione esoterica, per incontrare la semplice realtà, lo slot club oggi è nel bene e nel male, il rappresentante adulto di un mondo di gioco e non diversamente dai circoli degli scacchi, dei pescatori sportivi o dei raccoglitori di funghi sono un concentrato di altissima specializzazione e di autoreferenzialità.

Come tutte le “comunità di pratiche”, la loro forza è al contempo la loro debolezza, e come le specie endogene di una particolare nicchia ecologica, vivono in equilibrio se non avvengono forti mutamenti ambientali e il loro numero è sufficiente ampio per garantire un buon scambio genetico. Altrimenti è l’estinzione.

Prendiamo spunto da queste metafore per ragionare sugli slotclub italiani in questo numero doppio di Automobilismo d’Epoca, cerecando di far emergere un quadro di insieme fatto di fragilità e di forza, decisamente affascinante, un’esperienza che non lascia indifferenti e che merita di essere provata.