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Un’automobile è più della somma delle sue parti.

O meglio, ogni sua parte esprime, distillata, la incredibile quantità di saperi ed esperienze che l’hanno plasmata, con quella funzione, quella forma. Ora, direte voi, è una idea romantica: certamente lo sguardo dell’ingegnere è diverso da quello del designer, da quello dell’artista.

Eppure il senso e la bellezza che esprimono, soprattutto le auto appartenenti a generazioni tecnologiche passate, sono palesi e chiare anche a chi non ha interesse verso la meccanica e il motore.

Se la meccanica si intreccia con la storia, marcando col tempo l’evoluzione, il design mantiene al di fuori della cronaca la forma di un volume, la linea di una lamiera.

Possiamo dire che la Porsche 917K divenne tecnicamente obsoleta nell’arco di pochi anni, ma è altrettanto vero che la sua linea è e rimarrà per sempre una icona di eleganza e potenza .

Cosa anima il lavoro del restauratore, come quello del modellista? Il parallelismo non è a caso, entrambi sono ispirati da una “bellezza meccanica”, una sostanza composta da due essenze, contrarie e complementari al tempo stesso.

A Tutta Pista incontra Massimo Pollini seguendolo nel lavoro di restauro della Arrow F1 con cui Riccardo Patrese disputò la sua prima stagione.

Peccato che non vi sia al momento nessun modello slotcar a riprodurla. C’è da pensarci…