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Abbiamo conosciuto Marco Rizzi grazie ad un comune amico, Antonio Aliberti
di Alibabaslotshop, e ci ha aperto un mondo.
La stampa 3d è uno degli argomenti “hype” di questi tempi, e avevamo visto solo lavori interessanti, ma non sufficienti per competere con la stampa a iniezione convenzionale. Marco ci ha fatto vedere i suoi lavori e ci ha raccontato la sua storia, e abbiamo cambiato idea. E non è solo questione di tecnologia, nè di denaro: quelle ci sono e si possono trovare. La differenza è nella professionalità e nell’esperienza e questo a Marco non mancano, è una convinzione che condividiamo con altri, e sopratutto ce la mostra nel suo lavoro.

Marco, raccontaci un po di come sei arrivato alle slot

Alle slot ci sono arrivato da pochissimo, e per “colpa” di mio figlio! devo dire intanto che avevo già smesso il mio lavoro “istituzionale” per realizzare modelli die-cast 1:18 e in scale anche maggiori, di alto profilo tecnico utilizzando tecnologie di stampa 3d, CNC, taglio laser, taglio waterjet, fotoincisioni, ecc. Tutto questo perché volevo realizzare le auto che mi interessano. L’anno scorso sono stato con mio figlio a Novegro, a Slotlandia e ci siamo appassionati, entrando poi al Milano Slot Club dove ho trovato un sacco di gente simpatica e disponibile con cui abbiamo subito condiviso la passione per questo tipo di gioco e di conseguenza la voglia di realizzare le mie slot.
Da cosa poi nasce cosa, e mi è capitata l’opportunità per progettare auto per NSR, e la prima di prossima uscita settembre è la BMW Z4 che stata presentata alla WRE ad aprile.

Sappiamo che hai alle spalle una esperienza nel mondo del modellismo die cast. Questo quanto ha influenzato e ti influenza nelle tue scelte e nel tuo modo di lavorare?

Innanzitutto l’attenzione assoluta alla fedeltà filologica alla vettura che riproduco. Ci sono certamente dei compromessi che vanno fatti, sopratutto nello slot perché il rispetto assoluto delle proporzioni non può essere mantenuto per una questione estetica e visiva: quando guardi un modello slot lo guardi dall’alto, e non su uno scaffale ad altezza occhi, per cui bisogna dargli un’impronta un po’ più larga e un po più bassa, valida anche dal punto di vista della prestazione, per portare il baricentro dell’auto il più basso possibile. Comunque rimane per me l’obbietivo principale l’aderenza quanto più possibile ai volumi e alle caratteristiche dell’originale.

La tua attenzione alla qualità dei dettagli è molto alta. Fedeltà e performance in gara sono compatibili?

Quando parlo di attenzione estetica ovviamente parlo solo della carrozzeria, la meccanica è altra cosa: ma come diceva Enzo Ferrari, una macchina bella è anche una macchina veloce…

Hai delle predilezioni per una tipologia di classe o per una macchina in particolare? e perché?

Non ho una particolare predilezione per una tipologia di auto piuttosto che un’altra, ma quelle che amo sono le Le Mans, soprattutto anni ’60, ’70 e ’80, come anche le Gruppo 5 e le GT. Infine ci sono i prototipi e le one-off e le hypercar.

Il modellismo sta scoprendo la stampa 3d che in prototipazione rapida è conosciuto da tempo. Pensi come dicono in molti che possa essere una rivoluzione?

Quando si parla di stampa 3d bisogna tenere in conto che vi sono diverse tecnologie. Ce ne sono sostanzialmente tre: la più vecchia e la più performante è la stereolitografia (SLA -StereoLitographic Apparatus), tecnologia che ha più di trent’anni e ancora oggi è lo standard di riferimento, poi c’è la sinterizzazione laser ( SLS – Selective Laser Sintering) che può essere fatta utilizzando materiali diversi, dal nylon ai metalli, tant’è che viene utilizzata da produttori di auto come koenigsegg che lo utilizza per stampare le turbine a geometria variabile (dunque con forme molto complesse) delle sua auto, che con sistemi tradizionali di stampa non sarebbero possibili.
Infine abbiamo la tecnologia di stampa a deposizione fusa FDM – Fused Deposition Modelling) che utilizza un filamento plastico. Fra le tecnologie di stampa rappresenta il sistema di stampa consumer ( oggi è il simbolo di tutto il movimento del Makering NdR) con un livello di risoluzione, rispetto alle precedenti, molto più basso, limite intrinseco alla tecnologia, e che probabilmente almeno allo stato attuale, non sarà superato.

Quali sono i materiali con cui lavori?
Utilizzo una resina fotosensibile per la stereolitografia ( il cui costo è molto superiore al normale ABS) ma che permette ben altri risultati. i macchinari che utilizziamo , hanno una risoluzione che varia da 0.05 milimetri fino a 16 micron, con tolleranze massime di 0,01 millimetri.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro? Sappiamo che hai in mente di aprire un tuo marchio: Possiamo avere qualche anticipazione?

il mio marchio, THE AREA71, inizialmente è nato per il die-cast in serie limitata. Per le slot ho in mente diversi progetti. La prima è la realizzazione di una Mercedes Vision AMG che ho visto al Salone di Los Angeles del 2013 e che è già in fase di sviluppo avanzato, ha già fatto i test in pista, macchina che tra l’altro si è rilevata anche molto veloce.
Siamo un progetto artigianale con in mente un ventaglio di diversi modelli, tutti caratterizzati da soluzioni tecniche/stilistiche che con le tecnologie che utilizziamo possiamo riprodurre con gli standard più elevati. Le macchine che vogliamo proporre saranno RTR, dotate delle milgliori componenti disponibili sul mercato. Stiamo poi esplorando anche altre tecnologie, tra cui la lavorazione del carbonio e compositi.

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