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La Porsche  908 ammirata e meditata da  TitoTazio, nelle due scale  migliori  1:1 e 1:32.

Porsche 908
Il progetto di questa vettura da corsa si basa sulla maturazione delle esperienze dei precedenti modelli (906, 910 e 907) destinati alle gare di endurance ed inoltre sui nuovi riferimenti regolamentari del ’68.
A Stoccarda evidentemente le mire sono molto ambiziose ed il nuovo ed imminente Campionato Mondiale Marche Sport Prototipi sembra seriamente prenotato dal magico numero 908 e le sue derivate combinazioni.
La 908 infatti conta su un’abbondante disponibilità di coppia motrice e potenza sull’asse posteriore garantite dal nuovo motore boxer 8 cilindri 2994 cc raffreddato ad aria montato centralmente sul telaio in traliccio tubolare in alluminio aeronautico, non per nulla la versione barchetta del ’70 detta dai tecnici US di Ford…bicicletta. Dunque maneggevolezza e guidabilità, ma senza dubbio grandi doti di accelerazione e velocità e bassi consumi, permettono a questa vettura di dominare la scena internazionale delle corse di durata per un periodo difficile da dimenticare:
4 vittorie assolute consecutive dal ’68 al ‘71 alla 1000KM Nurburgring
3 vittorie assolute consecutive dal ’68 al ’70 alla Targa Florio
Vittoria Campionato Mondiale Sport Prototipi 1969
Specifiche versioni sono state sviluppate per rendere comunque vincente la 908 modificandone l’interasse e quindi la carrozzeria, ma quanto applicato sulla macchina (908\01 coupé LH) destinata alla 24H di Le Mans ’69 merita una nota di particolare apprezzamento tecnico ed estetico, coda lunga dotata di flap mobili e muso truccato in 4 colori differenti riconoscibili (giallo, azzurro, rosso, verde), quasi per addolcire il sapore dell’amara e beffarda sconfitta ad opera dalla Ford GT40 di J Icks, peraltro partito ultimo per protesta contro la caratteristica modalità di partenza. Beffa: pare che i timori di rimanere senza freni negli ultimi 10 giri abbiano scoraggiato H Herrmann pressato e superato da J Icks alle sue spalle; amaramente a fine gara durante lo strip-down della 908\01 LH numero 64 i meccanici rilevano il failure della spia della pressione idraulica dei freni.

Policar PORSCHE 908\01 coupé
Mentre le Sport Prototipo di Stoccarda si misurano sui circuiti, prende forma la base di questa piccola macchina da corsa codificata A69.
La sfida e l’ambizione di produrre una serie di slotcar in 19 modelli diversi con la medesima meccanica di base (telaio, motore e meccanica) ma carrozzati individualmente meritano senza dubbio il peso ed il prestigio del titolo Made in Italy.
La carrozzeria della 908 realizzata con stampo carrellato in pressofusione di Polipropilene mantiene abbastanza fedelmente le linee sinuose del corpo centrale e ripropone le caratteristiche estetiche della cabina vetrata con l’elemento trasparente posteriore alettato e grigliato e del basso musetto con al centro l’uscita aria compresa tra grandi doppi proiettori affiancati dalle rispettive alette curve. Alla fine del cofano posteriore le due pinne verticali parallele completano la linea morbida dei grandi parafanghi posteriori, comprese in mezzo le due prese periscopiche. Il classico telaio, in questo caso bianco non marchiato Policar con motore Mabuchi cassa chiusa, vincola i sottoporta della carrozza a valle del serraggio della vite centrale all’avantreno.
Il colore bianco della carrozzeria mi suggerisce immediatamente di svilupparne una livrea Racing semplice e personale nel rispetto dei riferimenti storici di questa splendida vettura. La scelta del verde con cui decorare muso e pinne posteriori scaturisce dalla verifica delle soluzioni possibili (24H Le Mans ’69) da abbinare comunque ai cerchi in nero opaco, completano la configurazione grafica le decals, logo al centro del musetto, banda nera Porsche sottoporta ed in rosso tra le due pinne posteriori sulla fine rastremata del cofano. Il tempo di realizzare la mascheratura e la conseguente verniciatura in verde TAMYA ParkGreen TS-35 è abbastanza, tra una mano e l’altra, per perdermi nelle immagini fotografiche in cui la bellissima 908 sfoggia, a raffica una via l’altra, una vera interminabile serie di soluzioni grafiche, quasi un invito da non rifiutare.

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