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Cose su cosi.
In questo modo, letteralmente, possiamo cercare di dare un nome ad uno delle più belle esperienze del mondo slot.
Un Thingie è un termine per un veicolo a quattro ruote che non si basa su un modello reale.
Questo è l’ingresso per entrare a conoscere la macchina immaginaria, il giocattolo totale che è il Thingie. Ed è anche l’incipit di un bell’articolo su Slotcar Academy / Racebaaninfo, il duplice sito realizzato dall’olandese Jan Willem van Capelleveen in cui si racconta la sua nascita, il suo sviluppo e la sua ultima espressione.
“Non è chiaro chi ha inventato il termine per questo tipo di slot. Alcuni sostengono che fu la Gar-vic ad usarlo per primo per descrivere il loro modello Firebird. Bob Braverman usò il termine nel suo libro già nel 1964, ma il termine era stato utilizzato in fine degli anni Trenta per alcune automobili alimentate a gas.”
“un Thingie è progettato per sviluppare velocità e maneggevolezza. Ogni somiglianza con una vettura full-size è accidentale e non necessariamente derivato.”
Dunque un Thingie non è una macchina sui generis, ne una riproduzione ispirata e derivata da una macchina reale, non è una miniatura, ma ha una identità autonoma e originale, ed è espressione di una esigenza precisa: quella di creare un mezzo su quattro ruote massimamente veloce e massimamente maneggevole.
Per questo, forse, non è nemmeno un giocattolo nel senso stretto del termine, perchè viene a mancare quella corrispondenza con il reale che crea la mediazione magica necessaria a far sospendere l’incredulità e far spiccare il volo all’immaginazione creativa.
Un thingie è pensato, ingegnerizzato e disegnato per essere un Thingies. Un Thingie nasce per essere fantastico.
” Molti produttori hanno realizzato Thingies. La Cucaracha di Cox è stato un bel esempio di Thingie, il “Re dei thingies” il classico per eccellenza.
La società americana ha prodotto alcuni grandi thingies: Viper, Astro-V, Serpent, Gamma Ray e ASP. Il modello-auto da corsa futuristica denominato “Snake” è stato introdotto da Monogram nel 1967.”
Il design di un mezzo prestazionale. ottimizzato, soppesato pensato, distillato più che costruito, il risultato tanto dell’ingegneria quanto della fantasia e dell’esperienza. Lo spirito dei Thingies ha mantenuto inalterato il suo spettacolare fascino sino ad oggi, E ha cercato anche di ritrovare un produttore.
Nel 2010 Ostorero crea DreamSlotCars. DreamSlotCars era un progetto nato con lo scopo di riproporre il vecchio “thingies” con il body in lexan. Il design del telaio è concettualmente simile alla Cox Cucaracha degli anni ’60. I componenti meccanici sono stati tutti realizzati per Ostorero da Slot.it.”
“Queste vetture di Ostorero erano molto popolari tra i corridori di slot ma non fu il ritorno dei thingies. Ostorero cessò la produzione dopo il primo ciclo di produzione.”
Tirato fuori dal cappello dell’invenzione il nuovo Thingie non ha avuto fortuna, ma questo non significa che non abbia più changes, proprio oggi nell’era della stampa 3DP di protipizzazione rapida, di nuovi materiali e di intelligenza di rete.
Oggi che lo slot ha imboccato risolutamente la strada del la verosimiglianza e del realismo, forse c’è spazio per lo spirito dei Thingies.
Giovani designer, fatevi avanti.
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